Dal “Green Computing” ai Server Dell EMC PowerEdge: l’altra faccia della Digital Transformation

Nell’era della Digital Transformation spesso si tende a trascurare l’enorme impatto economico ed ambientale dell’Information Technology a livello globale. Basti pensare che tutto il settore IT determina ormai un consumo energetico superiore a quello di nazioni intere come Russia, Giappone o India (interessanti al riguardo sono i report annuali “ClickClean” di Greenpeace). Di questo immenso consumo, almeno metà dell’energia elettrica usata deriva dall’esercizio dei sistemi rete dedicati ad Internet ed il funzionamento di tutti i Datacenter, diventate le moderne fabbriche dell’era digitale.

Quattro anni fa, parlando a degli studenti universitari di “Green Computing”, trovai sorprendenti due fattori: il primo era che l’efficienza energetica dei Datacenter fosse in media molto bassa. Solo grandi attori come Google o Facebook dimostravano che le proprie metriche di PUE (Power Usage Effectiveness) fossero ottimali. Il resto del mondo, soprattutto nell’ambito delle Imprese private nazionali e alcune corporation, non era per niente virtuoso e spendeva una fortuna solo per tenere accesi e ben raffreddati i propri sistemi Server, Network e Storage.

Il secondo aspetto che mi colpì era che la tecnologia e gli standard industriali di riferimento per fare di meglio erano già disponibili da parte di alcuni costruttori come Dell. Tuttavia nelle aziende e nei centri di ricerca sembrava si fosse disposti a fare ed investire davvero poco al riguardo, nonostante la scelta di migliori tecnologie potesse garantirgli degli effettivi vantaggi in termini di risparmio economico e minor impatto ambientale.

La situazione oggi è migliorata, anche grazie ai continui investimenti in R&D da parte delle principali aziende produttrici di hardware, come Dell EMC che implementa miglioramenti continui all’efficienza energetica di ogni nuova generazione di sistemi. Aspetto non banale se si pensa che, anche per un solo Watt risparmiato, grazie alle migliorie apportate ad una nuova generazione di Server, si può generare un effetto a cascata di riduzione complessiva fino al 284%. Coinvolgendo i consumi elettrici di tutta la popolazione Server e sistemi a supporto del proprio Datacenter (linee di distribuzione, UPS, raffreddamento, ecc).

Guardandosi in giro si vedono poi cose pazzesche per rendere ancora più efficiente il profilo energetico di un Datacenter: sistemi di raffreddamento a liquido (abbiamo da tempo clienti a cui forniamo già soluzioni di questo tipo), meccanismi di recupero dell’energia, utilizzo di fonti rinnovabili… Interessante anche il progetto “Natick” di Microsoft che quest’estate ha letteralmente immerso nel mare di Scozia un Datacenter intero!

Migliorare l’efficienza energetica e l’impatto ambientale del proprio Datacenter non è un fatto di sola responsabilità sociale, comunque irrinunciabile e nel quale Dell Technologies è da anni attiva con il piano “2020 Legacy of Good”, ma anche una concreta opportunità per molti clienti interessati al TCO della propria infrastruttura. Dotarsi di tecnologie IT che permettano l’effettiva riduzione dei costi di esercizio senza condizionare le esigenze applicative è possibile, ma è un valore che solo pochi costruttori possono offrire: assembleare ed offrire sul mercato un server “pizza-box” può essere relativamente facile, ma non è quello che ha scelto di fare Dell EMC. La linea PowerEdge 14G ha richiesto anni di sviluppo e lavoro con molti partner tecnologici per poter essere oggi la più ricca di funzionalità di gestione, automazione, sicurezza ed efficienza energetica.

Ogni anno vengono venuti nel mondo oltre 11 milioni di Server ed almeno il 20% di questi è Dell EMC (dati IDC per gli ultimi 12 mesi), primato assoluto nel mercato globale ed anche in Italia. Una garanzia per tutti i clienti alla ricerca del meglio.

Per approfondire:

About the Author: Andrea Manganaro

Manager, Systems Engineering